Estorsore del clan Fabbrocino arrestato davanti al bar: in tasca i 2mila euro del racket
Gli agenti lo hanno circondato davanti ad un bar di San Giuseppe Vesuviano, gli hanno controllato le tasche e hanno trovato i soldi: duemila euro, che aveva appena incassato dalla vittima. È finito così in manette Mario Casillo, classe '73, ritenuto legato al clan Fabbrocino, lo storico gruppo di camorra attivo anche ad Ottaviano, San Gennaro Vesuviano e Terzigno, nell'area vesuviana della provincia di Napoli.
Il 51enne è stato bloccato nella giornata di ieri, 26 settembre, dalla Polizia di Stato. Era monitorato dal commissariato locale e dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, nell'ambito di indagini sul racket: diverse vittime delle richieste estorsive si erano rivolte alle forze dell'ordine per denunciare le ripetute pressioni che erano arrivate dalla stessa persona. I poliziotti avevano quindi organizzato i servizi di appostamento per cogliere in flagranza l'estorsore.
Ieri, mentre gli agenti erano nelle vicinanze, naturalmente in borghese, Casillo è entrato nel bar per uscirne poco dopo. È stato immediatamente circondato. Controllato, è stato trovato in possesso di duemila euro in contanti, denaro che gli era stato appena consegnato dalla vittima. Per l'uomo è scattato l'arresto con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Il 51enne era già finito in manette tre anni e mezzo fa, nel gennaio 2021 in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per tentata estorsione: secondo l'accusa, aveva minacciato un imprenditore per estorcergli denaro, anche in quel caso presentandosi come vicino al clan Fabbrocino.